Home

Pescia, Via Libero Andreotti, già il nome di questa Via segna il destino Ottocentesco della cittadina del fiore; un destino che sviluppa da quel tempo in grandi letterati, anonimi mazziniani e garibaldini o scienziati tout-court come il Sismondi. I pesciatini abbienti fecero delle loro ville centri di letteratura e arte e Pescia se ne giovò nell'aspetto.
Mangiare, il tipo di cucina, determina certamente le origini di una città e l'arte gastronomica non s'improvvisa nemmeno nella preparazione dei cibi più semplici, così è pure qui che in altri luoghi toscani. Che centra con l'Ottocento? Tanto, così come l'età medievale influenzò, causa l'olio di oliva, intere generazioni sino al rinascimento, così l'Ottocento con lo svilupparsi in queste zone dell'artigianato del cuoio e della carta stimolò i gastronomi ispirandosi alla cucina povera, ad inventare piatti come la mitica cioncia, a tradurre in gusti quasi "terrestri" i sapori del pesce della lontana costa viareggina come le "seppie con le bietole"; i "grossi" vini da barrocciai si mescevano bene se accompagnavano le trippe e pure i bolliti, purtroppo ormai in disuso. La tradizione in architettura, nell'arte in genere e pure in gastronomia fa passi veloci se pure non sembri e dall'Ottocento all'immediato dopo guerra, della seconda, il tempo a Pescia corse velocissimo. Era il 1950, gli "Alleati" americani avevano da poco lasciato la Toscana e i borghi, i paesi, le città riassumevano lentamente il loro aspetto operoso, risollevandosi dall'immane disastro della guerra stessa, i Pucci lavoravano in gastronomia già da molti anni, pure deliziando i palati di Giulio con i sorbetti gelato in Firenze o come osteria a Pescia in località Capanne, poi proprio negli anni "50" si trasferirono nel cuore della cittadina dando inizio a quella generazione di ristoratori che attraverso Luana Pucci e Alfio Pace prosegue sino al Cuoco (con la C maiuscola) Alessandro e a suo fratello Fulvio tutto fare "a bottega". Già perchè la trattoria Pucci appare più come una bottega che un ristorante, per l'ambiente familiare, la confidenza educata verso i clienti, i consigli sussurrati sul cibo e le invenzioni culinarie di Alessandro che non smette di studiare e creare, riallacciandosi però a quella tradizione cui accennavamo.
Potremmo parlare del menù e offrirvi una ricetta e vi faremmo un torto, perchè vi priveremmo forse dell'opportunità di sedervi a tavola Pucci, quindi non solo v'invitiamo a seguire "Il sentiero" che porta qui a Pescia, ma successivamente a farlo seguire pure da altri.
Alle pareti: Fremura, le foto di Ugo Pagliai, quelle di compagnie teatrali in tournée al teatro Pacini, le dediche affettuose di moti sportivi interisti (passione dei fratelli Pace-Pucci), alcuni paesaggi pesciatini di autori "minori" locali.

Ristorante Pizzeria "Pucci" - Ristoranti a Pescia

Prodotti
Dove Siamo
Dove Siamo Dove Siamo
Contatti